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In Italia il primo casello autostradale che genera energia pulita, grazie al moto ondoso

In Italia il primo casello autostradale che genera energia pulita, grazie al moto ondoso

La startup milanese Underground Power Srl ha sviluppato una tecnologia in grado di convertire in elettricità (corrente alternata per l’esattezza) l’energia generata dal rallentamento di un automezzo. Il tutto partendo dal moto ondoso del mare.

Eolica, idroelettrica, geotermica e chi più ne ha più ne metta. Le tipologie di fonti di energia rinnovabile e alternativa nel mondo sono ormai delle più disparate, ma quella ideata da un gruppo di ingegneri italiani è davvero più unica che rara. I ragazzi della startup di Paderno Dugnano (Milano) Underground Power Srl – fondata nel 2011 da Andrae Pirisi, il Ceo, e dai soci Massimiliano Nosenzo e Andrea Mario Corneo – sono riusciti a sviluppare una tecnologia in grado di convertire in elettricità (corrente alternata per l’esattezza) l’energia generata dal rallentamento di un automezzo. Come? Con quello che inizialmente era una sorta di dosso rallentatore, successivamente ottimizzato e trasformato in pedana stradale piatta. Il suo nome? Lybra.

Ma come funziona? E lo stesso numero uno di Underground Power Andrea Pirisi a spiegarcelo:
“Quando il veicolo passa sopra Lybra, la velocità e la massa del mezzo comprimono la superficie. Questa comprimendosi si deforma verticalmente di circa 3 cm, e genera due effetti: il veicolo viene rallentato, incrementando lo sforzo che la ruota deve fare per rotolare in avanti, e la compressione della superficie aziona il generatore elettrico”.

La prima installazione di Lybra, nella strada di accesso di un centro commerciale a Rescaldina (Milano), risale a febbraio 2014 e – grazie a numerose prove – ha permesso la certificazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Più recentemente due impianti sono stati posati anche all’ingresso di un centro commerciale di Altavilla Vicentina (Vicenza).

La novità è che, per la prima volta, questa tecnologia verrà adottata sulla pista di un casello autostradale, per la precisione quello di Cordignano sulla A28, in concessione ad Autovie Venete e dove ci sono circa 5.600 transiti al giorno. Insomma, mica male per mettere alla prova questo “convertitore di traffico”.

E infatti “si stima che la capacità produttiva dei due dispositivi (uno in entrata al casello e uno in uscita ndr) potrà generare fino a 15 mila 767 kWh l’anno, il che equivale, per fare un esempio, al fabbisogno di circa cinque case abitate da quattro persone. Inoltre verranno prodotti 11 mila tonnellate di anidride carbonica in meno, perché, il sistema, agendo da rallentatore, permetterà un uso inferiore dei freni e del conseguente calore che si genera in frenata” fanno sapere da Autovie Venete.

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